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Importare negli USA e ricevere il visto E-1

Aggiornamento: 4 giu 2018

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Gli Stati Uniti, grazie ad una economia dinamica e vivace e ad un ambiente molto aperto al business e agli investimenti, risultano essere tra i Paesi al mondo che attirano maggiormente società ed operatori interessati ad effettuare affari e scambi commerciali. Tuttavia, non tutti ottengono il permesso per effettuarli, ma solo i possessori di visti particolari. Tra i più richiesti, vi è l'E-1 e che permette infatti di importare negli Usa.

Quest'ultimo, tuttavia, non deve essere confuso con quello E-2. Infatti, ambedue possono essere richiesti soltanto da cittadini di Paesi con cui gli Stati Uniti hanno concluso accordi commerciali (i cosiddetti Treaty Countries). Tuttavia, il primo (E-1) consente ad un operatore l'ingresso, il soggiorno e la realizzazione di scambi commerciali con il Paese nordamericano, mentre il secondo (E-2) non permette scambi, ma investimenti consistenti in territorio statunitense. Comunque, cerchiamo di capire in cosa consiste il primo tipo di permesso.

A che cosa serve e come ottenere il visto E 1 per il commercio con gli Stati Uniti

Il visto E1 Trader è indispensabile per quelle persone o società che intendono lavorare nel commercio di beni e servizi tra gli Stati Uniti e un altro Paese, in questo caso l’Italia. Il presupposto di fondo di questo tipo di visto, infatti, è quello di voler operare importazioni negli USA dall’Italia o viceversa, quindi possiamo vederlo come un’alternativa al visto da investitore.

Il visto E-1 e la possibilità di importare negli Usa

Questo permesso di ingresso e soggiorno in territorio americano, cosiddetto E-1 Treaty Trader, è destinato e quindi concesso a coloro che hanno un ruolo dirigenziale o posseggono qualifiche importanti all'interno di una società, che abbia una sede o una consociata negli Stati Uniti, e che sono in trasferta temporanea nel suddetto Paese, per motivi professionali inerenti l'azienda per cui lavorano.

In particolare, il visto E-1 è concesso agli operatori commerciali nel settore dell'import-export e che entrano negli Usa per intraprendere o effettuare un considerevole scambio di merci, beni o servizi tra il Paese nordamericano e quello di origine. Tale permesso di soggiorno temporaneo, naturalmente, può essere allargato anche ad eventuali coniugi e figli minori del professionista.

Vediamo allora quali sono le caratteristiche del visto E1.

Anzitutto la durata del visto E1 è fino a cinque anni, ma è possibile chiederne il rinnovo se sussistono ancora le condizioni alle quali ci siamo attenuti per il rilascio.

Peculiarità importante del visto E1 è data dal fatto che, come la Green Card, si estende anche al coniuge e ai figli minori di 21 anni: per il coniuge si apre quindi la possibilità di lavorare in America, a patto che faccia domanda per richiedere il documento EAD ovvero Employment Authorization Document (tramite il formulario I-765), e per i figli minorenni sarà possibile frequentare corsi di studio senza dover ricorrere a un visto per studenti, ma non sarà loro possibile lavorare.

Ricordiamoci però, cosa molto importante, che il beneficiario del visto E1 potrà lavorare soltanto per conto della società della quale ha presentato la domanda di visto.

Con il visto E1 è possibile viaggiare fuori dagli Stati Uniti senza alcuna restrizione.

Il visto E1 deve essere richiesto al’Ambasciata americana di Roma, e prevede oltre alla corretta formulazione della domanda anche un’intervista, anche per coniuge e figli, nel caso.

Ovviamente esistono alcune condizioni per poter richiedere il visto E1, come per esempio l’apertura di una società posseduta almeno al 50% da cittadini italiani (o da società di capitali italiana) in territorio americano.

Questa società deve lavorare nel campo del commercio, (il commercio deve essere sostanziale) quindi comprare beni o servizi all’estero, importare o esportare questi negli o dagli Stati Uniti. Requisito fondamentale è che più della metà (50%) di queste operazioni di import-export debba avvenire con l’Italia.

Le importazioni devono avere il carattere “sostanziale”.

Ad esempio, potrebbero risultare sostanziale cinque/sei spedizioni di vino, dall’Italia agli Stati Uniti, nella durata di un anno, per l’importo di 15,000/20,000 dollari ciascuna.

Si deduce quindi che la domanda può essere inoltrata dopo un periodo di tempo utile per dimostrare l’attività commerciale della società stessa.

Tra gli esempi di attività import-export è possibile citare: importazione di vino italiano, prodotti alimentari, importazione di olio, prodotti a base di tartufo, caffé e macchine per espresso, formaggi italiani, orologi, cucine realizzate in Italia, marmo italiano, mobili, vestiti, calzature made in Italy.

Il visto E1 Trader di commercio internazionale può essere richiesto dal personale italiano di società che operano negli Usa. In particolare, il personale dovrà provare la funzione specialistica o manageriale.

Infine, la società che si occupa di import-export può inoltrare una domanda di marchio USA (“trademark”) per proteggere i prodotti nel mercato negli Stati Uniti.

Le informazioni contenute in questo articolo sono a scopo informativo e non fanno riferimento alla particolare situazione di un individuo o di una persona giuridica. Non costituiscono oggetto di consulenza legale o fiscale. Questi contenuti non possono sostituire la consulenza individuale da esperti in singoli casi concreti. Nessuno dovrebbe agire sulla base di queste informazioni senza un’adeguata consulenza professionale e senza un esame approfondito della situazione.

Requisiti e documenti richiesti per ottenere il visto E-1

Come in altri casi, per "considerevole" scambio s'intende un flusso commerciale continuo durante l'anno e deve consistere in diverse operazioni. Inoltre, tale commercio con gli Usa deve raggiungere la quota di almeno il 51% di quello complessivo aziendale. Ulteriore requisito è che la società dell'operatore debba avere la maggioranza della proprietà straniera, nel nostro caso, quindi, il 51% in possesso di cittadini italiani.

Tale permesso ha generalmente una durata di 3 anni, alla scadenza dei quali è possibile effettuare un rinnovo, se permangono le condizioni necessarie. Queste vengono meno se l'attività della società o dell'operatore cessano. E quest'ultimo, di conseguenza, dovrà lasciare il Paese. La richiesta per un visto E-1 deve essere inoltrata, assieme alla documentazione utile, all'ambasciata americana presso lo Stato di origine dell'operatore.


Per maggiori informazioni vi invitiamo ad esporci le vostre esigenze o la vostra problematica, relativa all’accesso negli Stati Uniti, via e-mail all’indirizzo castaldicarlo@libero.it

Contatta lo studio legale Carlo Castaldi per una prima consulenza gratuita in materia di visti americani, visto E1, visto investitore E2, green card, visto USA negato, green card, visto K1, visto O1, visto L1, apertura società LLC e corporation.


Le informazioni contenute in questo articolo sono a scopo informativo e non fanno riferimento alla particolare situazione di un individuo o di una persona giuridica. Non costituiscono oggetto di consulenza legale o fiscale. Questi contenuti non possono sostituire la consulenza individuale da esperti in singoli casi concreti. Nessuno dovrebbe agire sulla base di queste informazioni senza un’adeguata consulenza professionale e senza un esame approfondito della situazione

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